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In questo episodio:
- Adattamento dei neofiti alla sella.
- Misurazione ossa ischiatiche
- Veterani e: prostata
- Sella,Sesso e Fertilità
- Posizione in sella e inclinazione.
Le indicazioni che darò riguardo le selle sono valide anche per le donne, considerate che per quasi tutti i modelli di selle da uomo esistono le versioni per donna. Nel sito a ruotalibera.info o luigivergari.it troverai un’immagine che chiarisce molto bene la differenza tra i punti di appoggio dei due sessi. Metto i link in descrizione e nelle informazioni di questo episodio. Troverai altro materiale utile.
Adattamento dei neofiti alla sella.
Sarei strafelice di trovare una soluzione, al disturbo più comune che tormenta chi inizia a pedalare, che spesso stronca sul nascere le buone intenzioni di molte persone che iniziano la loro avventura in bici.
Mi riferisco a quel irritante rapporto Sella/Culo che ogni ciclista deve superare agli inizi.
In questo episodio ti racconto la mia personale esperienza e ti spiego come confrontarti con questa seccatura.
Il sintomo principale è il dolore che compare dopo pochi km, quel senso di scomodità che ti fa sollevare spesso dalla sella, pian piano come un “baco nella testa” ti convinci che la tua sella non è adatta a te perché non ti permette di gioire, di godere delle tue uscite, e ti parte la smania di cambiare sella. Fermati!
Per trovare la causa di quel disagio molto spesso ti basta fare un piccolo esame di coscienza, poniti queste domande domande: quando sono uscito l’ultima volta? Con che frequenza mi sto allenando in questo periodo?
Beh se i km che hai percorso negli ultimi mesi sono pochi stai sicuro che quel fastidio è dovuto proprio a questo.
Ti dico subito una verità che ho imparato sul campo, oh pardon! Sulla strada!
Come tutti i muscoli del nostro corpo, anche quelli del perineo, della zona pelvica e dei glutei hanno bisogno di allenamento per sopportare gli sforzi e le sollecitazioni del sellino.
Questa è una regola che vale per tutti sia per gli esperti che non salgono in sella per un periodo prolungato, sia per chi ovviamente sta iniziando, e si deve ancora adattare.
Devi starci parecchio tempo seduto sopra, affinché la sella e il tuo bacino si adattino l’un l’altro.
Il mio consiglio spassionato è quello di “Passare ore in sella”, a volte quella che può apparire come scomoda è solo una sella alla quale non sei ancora abituato.
I ciclisti professionali chiamano questa periodo di dura gavetta “farsi il culo”, che, anche se un po’ volgare, ti fa capire bene di cosa hai bisogno, ti assicuro che non è affatto una metafora. Ah ah ah
Non correre a comprare la sella top di gamma, dalla serie più è cara più è buona.
Sappi che, mai come in questo caso La perseveranza è favorevole! Come dice spesso un mio Amico.
Misurazione ossa ischiatiche
Aldilà di questo necessario adattamento del tuo fisico con la sella, è importante aver scelto una della giusta misura. Esistono tre taglie Piccola, media e grande
Quindi per comprare la sella della giusta taglia è bene che tu conosca la distanza delle tue ossa ischiatiche.
La misurazione delle ossa ischiatiche è molto semplice. In pochi secondi puoi sapere la misura che ti aiuta a trovare la sella giusta per te.
Ti basta un righello, un pezzo di cartone appoggiato su uno sgabello, ti siedi sopra per qualche secondo vedrai che le fossette che rimangono impresse al cartone ti daranno la giusta distanza delle tue tuberosità ischiatiche, e più facile a farsi che a dirsi. Ti lascio un link nella descrizione di questo episodio, c’è un video che in trenta secondi ti mostra come fare. Video, come misurare la distanza delle ossa ischiatiche.
Veterani e: prostata
Tra i tanti vantaggi del ciclismo è che provoca pochi traumi, e per questo è probabilmente lo sport più praticato dai non più giovani.
È proprio col passare degli anni che in qualche over 45, amante delle due ruote, può manifestarsi qualche fastidioso e antipatico problema “lì sotto”
Se per i neofiti il rapporto Sella/Culo era la difficoltà da affrontare, per il veterano dobbiamo esaminare il rapporto Sella/Prostata come una patologia che in quanto tale, dipende poco dalla volontà del ciclista, è un fattore determinante, che compromette definitivamente la pratica di questo sport.
In effetti molti ciclisti hanno dei fastidi del tipo addormentamento dei genitali, formicolii in quel posto oppure qualche fastidio a urinare, durante o dopo una lunga pedalata ma sono disturbi temporanei, dovuti alla compressione prolungata dei nervi e vasi del perineo che svaniscono spontaneamente.
In linea di massima una prostata sana, di dimensioni normali, non soffre la sella. E non sono io a dirlo ma molte ricerche di autorevoli università lo confermano.
Nel ciclista amatoriale, per colpa dell’età avanzata o un eventuale sovrappeso possono portare all’ingrossamento prostatico.
Comunque, caro amico ciclista. Stai tranquillo: non c’è una sicuro legame tra l’utilizzo della bicicletta e la comparsa di qualche patologia della prostata.
NON è la bicicletta che fa crescere o ammalare la prostata! Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad uno specialista nel caso in cui ti rendi conto che i disturbi non svaniscono spontaneamente.
E per il SESSO? Tranquilli!
Per gli uomini e le donne, la bicicletta è amica del sesso!
I vantaggi del ciclismo, come di tutte le attività aerobiche, migliorano la funzionalità erettile nell’uomo sono riconosciuti da tempo.
Ho letto che solo un esercizio davvero prolungato, con allenamenti quotidiani di diverse ore, può creare qualche momentaneo problema.
A quanto pare la compressione dell’arteria pudende, cioè le vene che irrorano i genitali esterni, può limitare il flusso di sangue ai corpi cavernosi del pene, portando a una erezione temporaneamente insufficiente. Poi, tutto passa…
Mentre l’unico inconveniente che riguarda il gentil sesso sono le infezioni del tratto urinario. In questi casi il desiderio sessuale viene meno. Problema temporaneo anche questo.
Sella,Sesso e Fertilità
E per la FERTILITÀ?
In questo caso, occhio alla sella delle bici! Se si esagera con il ciclismo qualche rischio sulla fertilità in effetti si corre. A dirlo è una ricerca sulla rivista medica internazionale Fertility and Sterility, secondo cui più di cinque ore alla settimana sul sellino possono danneggiare le capacità di movimento degli spermatozoi e si rischia il 31% di probabilità di avere una bassa conta degli spermatozoi.
A questo punto qualche accortezza è bene averla e riguarda la sella.
Non ti dirò che tipologia di sella e meglio o e peggio, la sella ideale a tutti non esiste, ti spiego in teoria la giusta posizione che devi ottenere in sella.
Come sempre ti voglio passare la mia esperienza, ti sarà utile per avere una maggiore consapevolezza nel confronto con le tue personali esperienze.
Abbiamo visto prima come ottenere la distanza delle tue ossa ischiatiche, vengono chiamate anche tuberosità ischiatiche, se vuoi cercare su internet c’è una miriade si articoli.
Bene, sono quelle due protuberanze ossee che si devono adagiare alla sella, devono coincidere con le due ali del sellino, devi sentire che il peso del tuo corpo prema solo sulle ossa ischiatiche a contatto della sella. Le parti molli, cioè il perineo, che si trovano in mezzo alle ossa non ti devono dare alcun fastidio, ottieni questo condizione e avrai scongiurato gran parte dei problemi. Entra nel gruppo telegram o facebook ci saranno delle immagini che ti chiariranno bene come ottenere questo requisito.
Se usi una sella con la scanalatura centrale è ancora meglio, perché le parti più delicate, di cui abbiamo parlato, non subiranno nessuna sollecitazione.
Posizione in sella e inclinazione.
Per quanto riguarda l’inclinazione, la sella deve essere il più possibile parallela al terreno, quindi a bolla. Tuttavia potresti inclinarla di qualche grado, devi stare attento che la punta non si incunei tra le ossa ischiatiche, mentre pedali. Ricorda che se la punta è troppo abbassata tenderai a scivolare in avanti, aumentando lo sfregamento e obbligando la muscolatura della schiena a un eccessivo lavoro.
Nelle immagini, nei canali telegram e facebook trovi anche l’escursione massima in caso hai bisogno ti rendi conto che hai bisogno di inclinazione.
Questo è stato un mio sbaglio agli inizi. Avevo un mal di schiena, nella zona lombare ogni volta che finivo un allenamento, era dovuto alla sella inclinata con la punta verso il basso, una volta messa a bolla il dolore pian piano svanì.
Per la scelta della sella giusta un veterano è molto più avvantaggiato grazie all’esperienza, se hai km nelle gambe hai, di conseguenza, ore e ore di sella, Scuramente capirai già da subito s’è confortevole o no. Tuttavia la prima impressione può non bastare, a maggior ragione per chi ha poche ore di sella, i problemi si evidenziano, quasi sempre, dopo almeno un’ora di pedalata e su terreni o con impegni che obbligano a posizioni diverse come per le MTB.
Personalmente il culo me lo sono fatto ah ah ah da tempo ormai il mio record è di 7 ore e 33 e per fortuna il problema principale non è stato il Sella/culo.
Il consiglio finale è di ascoltare il tuo corpo perché il tempo e l’esperienza ti diranno di cosa realmente hai bisogno per pedalare al meglio, ti renderai conto di avere le capacità che ti servono per raggiungere i risultati desiderati.
Per oggi e tutto, cari Ciclisti e care cicliste,
Sono tanto contento che sei arrivato fino a qui e ti rimando al gruppo Facebook al canale telegram trovi tutto nel blog aruotalibera.info o luigivergari.it scrivimi in privato o sui canali che preferisci, dal sito puoi accedere ovunque, ti metto i link nella descrizione e informazioni di questa puntata cercateli. Inviarmi domande, opinioni e datemi dei feedback e critiche costruttive, raccontami il tuo rapporto con la sella e come ti sei fatto il culo, ti aspetto.
Farò di tutto affinché questo canale, un po’ artigianale, riesca a dare un valore per chi lo Ascolta, il vostro aiuto è importante!
Vi chiedo, infine, fortemente di condividere questo podcast con i vostri amici ciclisti per permettere a più persone possibili di conoscere a ruota libera in modo che altri ciclisti possano usufruire di questi contenuti che con tanta passione mi impegno a creare per tutti.
Perché la fuga in solitaria non è mai una tattica vincente, saremo un gruppo compatto fino al traguardo.
Allora Rimani in scia A ruota Libera..